giovedì 27 settembre 2012

il peso del giudizio (post d'archivio 2010)

Dopo tre scrutini in fila
sono scombussolata.
Perdo i miei punti fissi,
mi dimentico che il mio lavoro è relazione
una relazione a trois io loro e l'arte
in cui la cosa importante è  loro.
Quando vedo tutti quei numeri
mi gira la testa perchè
io ho bisogno di occhi,
di bocche, di mani
Non mi soddisfa
rappresentare in un numero
un'esperienza umana che è fatta anche di sapere.

Perdo la bussola
e mi si piazza un sasso nella gola
quando con determinazione
si valuta la vita di un altro
come si pesasse frutta;
si determina il suo sapere
come riempire un'otre;
s'azzarda un giudizio
con la leggerezza di chi, scartata la merenda, getta la carta.


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